Gli Scavi di Sibari

scaviGrazie all'iniziativa di Umberto Zanotti Bianco, nel 1932, il sito dell'antica Sybaris fu riportato alla luce. Distrutta violentemente da Kroton nel 510 a C., che deviarono il corso fluviale del Crati sull'abitato, la città rimase nascosta per secoli. Le fonti storiche sulla città sono ricche di notizie. Fu la più ricca e antica colonia achea d'Italia, fondata nel 730-720 a.C., secondo Strabone, da Is di Helike, a 200 stadi da Kroton, tra due fiumi, il Crathis (Crati) e il Sybaris (Coscile), che allora sfociavano separati nello Ionio. Dopo Taranto, fu in assoluto la più grande città della Magna Grecia, con i suoi 100 000 abitanti distribuiti in 510 ettari. Nel 530 a.C., con la distruzione di Siris, la potenza di Sybaris raggiunse l'apice, tanto da farle vantare un dominio su un territorio vastissimo con 4 popoli e 25 città, dice Strabone, che si estendeva nell'interno e sul Tirreno. La ricchezza agraria e commerciale la portarono ad evere rapporti con la lontana Mileto, in Asia Minore. Nel 510 a.C. la rivale Kroton seppe ben sfruttare il momento di disordine politico di Sybaris, suscitato dall'avvento al potere del tiranno Telys, che aveva abbattuto il governo aristocratico. 500 nobili furono accolti da Kroton che, guidati dall'atleta Milone, vincitore a Olimpia, colsero l'occasione per muovere contro i Sibariti e sconfiggerli sul fiume Traente (Trionto). I superstiti, rifugiatisi nelle colonie di Poseidonia, Laos e Skydros, tentarono di rifondare la città: una prima volta, con l'aiuto di Siracusa, nel 476 a.C., una seconda nel 448 a.C., ma trovarono, in entrambi i casi, la ferma opposizione di Kroton. Finalmente nel 444 a.C., grazie all'intervento di Pericle, il centro risorse con il nuovo appellativo di Thourioi. Grande peso ebbero gli Ateniesi alla ricostruzione, giunti con 10 navi sotto la guida di Lampon, Xenocritos, lo storico Erodoto di Alicarnasso nella nuova Sybaris terminò la propria esistenza. Il filosofo Protagora di Abdera, si occupò di redigere la costituzione. Al progetto urbanistico attese l'architetto Ippodamo da Mileto, già autore del piano urbanistico del Pireo, il porto di Atene. Oltre agli attriti che sorsero con Terina e Taranto per il controllo del territorio, nel IV a.C. si creò una situazione di conflitto permanente con i Lucani, che portò alla grave sconfitta presso Laos, nel 389 a.C. Dopo ulteriori pericoli, corsi nel 344 e 302-301 a.C. ad opera di Lucani e Brettii, nel 282 a.C. Thourioi fu costretta a chiedere aiuto ai Romani: da questo momento la città parteggiò per Roma, sia nelle guerre contro Pirro che contro Annibale tanto da subirne il saccheggio nel 203 a.C. Nel 194 a.C. fu dedotta la colonia latina di Copia, nome che fu poi abbandonato in favore di quello antico, latinizzato in Thurii o Thurium. Testimonianze archeologiche hanno finora messo in luce prevalentemente le fasi romane, più superficiali e più consistenti dal punto di vista monumentale. Al km 25,4 della SS 106, sta emergendo un quartiere artigianale della Sybaris arcaica, sono visibili i resti, in fondazione, di un edificio rurale, relativo alla città di Thourioi. A Parco del Cavallo, è  la zona dove, nel 1932, iniziarono gli scavi ed ancora oggi è il settore più indagato. Ad oggi sono stati rinvenuti  un edificio con alto podio, forse la sede di un Collegio, che occupò parte della grande strada, nel I d.C. Un edificio termale del I d.C.. Da Parco del Cavallo, verso il mare, si trova l'altra zona di scavi, che terminava all'antica spiaggia, dove era una torre circolare per la riparazione delle imbarcazioni, conservando questa funzione dal IV a.C. fino al I a.C., quando fu costruito un monumentale ingresso,. Tra il I a.C. ed il III d.C., a causa del progressivo interro e allontanamento della linea di costa, l'area si trasformò in necropoli. Il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, inaugurato nell'estate del 1996, a nord-est dell'area di scavo, accoglie oggi tutti i materiali di provenienza urbana e del territorio circostante a Sybaris.

torna all'inizio del contenuto